io ( non ) ho paura – la storia di Giada

Giada è volata giù dal tetto della Facoltà qualche giorno fa.

Io non ho paura, invece, è il titolo di un bellissimo romanzo di Nicolò Ammaniti, è la storia di un ragazzino che impara a conoscere la vita, andando incontro al crollo dei suoi miti d’infanzia, confrontandosi con la violenza e scende nel buco nero di un nascondiglio segreto dove un suo coetaneo viene segregato perchè rapito dai genitori del protagonista. Questo romanzo mi è venuto in mente ripetutamente quando pochi giorni fa si è appresa la tragica notizia di Giada, la giovane studentessa molisana di 26 anni che si è lanciata giù dal tetto dell ‘ Università di Monte S. Angelo, mentre giù lì aspettava una folla di parenti, amici, con i fiori in mano, venuti da Sesto Campano,un paesino al confine tra Molise e Campania , arroccato su un piccolo sperone di montagna.

L’aspettava anche il suo fidanzato, con il quale la ragazza progettava di sposarsi dopo la laurea. Ma Giada non poteva laurearsi quel giorno. Festa prenotata, bomboniere, abito bello delle occasioni importanti. Ma non poteva, non aveva ancora terminato i suoi esami a Scienze naturali. Una bugia lunga un anno, forse più.

Io non ho paura diceva il protagonista del romanzo, un ragazzino che impara a lottare con i mostri, reali e immaginari. Ma Giada paura ne avrà avuta tanta. Non solo quando si è lasciata volare giù, dopo avere ringraziato il suo fidanzato al telefono. Non solo quando quella mattina è uscita di casa cercando forse di capire come avrebbe potuto uscire da quella menzogna e i volti dei suoi cari tutti lì ad aspettarla, pronti ad applaudirla a festeggiare il suo successo. Giada ha avuto paura prima, tanta paura. Paura di deludere le famiglia, gli amici, i suoi affetti più cari, paura di deludere le loro aspettative, i sogni proiettati su di lei, i sacrifici per tenerla a studiare lì, a Napoli. Allora quell’esame l’ hai fatto? si, si tutto ok. E una bugia dopo l’altra si arriva alla laurea, alla finta laurea. Quanta paura d’essere scoperta avrà avuto Giada mentre preparava quella festa che non si sarebbe mai fatta ?

La verità è che i giovani spesso hanno paura e non riescono ad ammetterlo a se stesso, agli altri. In una società che ci vuole competitivi e vincenti, chi ha paura non  merita di esistere, chi sbaglia, chi fallisce, chi è confuso, è fuori, pensa di non meritare l’amore , la comprensione degli altri. E’ importante  educare le giovani generazioni al fallimento, perchè esso porta in sè la frustrazione, la paura, ma ti rende libero da stereotipi, da obiettivi non tuoi, che non ti appartengono più. In un mondo di vincenti, la vera rivoluzione è dire ” Io ho paura” e non ce la faccio più, non riesco, ho perso la strada, ma non per questo sono un perdente. Se Giada avesse fatto pace con la propria paura, forse oggi sarebbe sconfitta, delusa, ma viva.

Non ho paura delle altezze, ho paura di cadere

Matilde Iaccarino

Nasce a Pozzuoli (Na), è giornalista, saggista e scrittrice. Insegna letteratura al liceo. Appassionata di letteratura ed è impegnata da molti anni nella ricerca storica.

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