Fragile è la notte di Angelo Petrella, fragile come le vite dei protagonisti di questo noir emozionante, adrenalinico e malinconico. Angelo Petrella costruisce un romanzo perfetto e una figura di piesse come scrive lui destinato a restare nel cuore, con la sua rabbia, le sue occasioni perse, i suoi rimpianti, le sue fragilità, i conati di vomito, l’ulcera, i suoi vizi, ma al tempo stesso con la sua intelligenza, con i suo modo di amare, a modo suo, nonostante tutto, la vita.
Denis Carbone è sulle tracce di assassini spietati di una donna bellissima e sola della Napoli bene. Ma in fondo chi di noi non è solo? chi può dire di conoscere fino in fondo il proprio amico, amante, compagno. Nessuno. Denis si muove frenetico tra Posillipo, il Commissariato, Lago Patria, in un girone dantesco di cattivi, prostitute, bugiardi, tossici e fiumi di alcool per tollerare l’intollerabile, in una estate torrida. Nel Romanzo di Angelo Petrella è sempre notte, è notte nel cuore di Denis che non sa vivere più, ma neppure morire, è notte nel cuore di chi lo ama senza speranza, è notte nelle vite di tutti, in fondo.
Una prosa precisa, lucida, senza fronzoli, dialoghi secchi, verità taglienti che non lasciano scampo. Nel mondo di Denis Carbone alla fine perdono tutti, anche quando vincono, perchè la ferite cambiano per sempre l’uomo e la donna che eri. Eppure, paradossalmente, nella desolazione di luoghi in cui l’anima si fa deserto, e i sogni non hanno casa, la vita ti resta attaccata addosso, come un vizio assurdo a cui non puoi , non sai rinunciare. I personaggi di Angelo Petrella sono vivi, non sono mai buoni o cattivi, ma un intreccio ambiguo e spiazzante, come solo la vita vera sa essere. Denis Carbone è uno di noi, è dentro ciascuno di noi, dentro le nostre ossessioni, dentro i nostri errori che ci hanno fatto smarrire, ma anche dentro quella rabbia che ci attacca alla vita per morderla, afferrarla e viverla. Fragile è la notte non è dunque solo un noir riuscitissimo, ma è lo specchio delle vite di ciascuno di noi, della nostra città deformata, allungata, dispersa dal centro alla periferia dilatata, di una dolente umanità che alla fine è alla ricerca di una catarsi, di un riscatto, di una possibilità.
Il mondo è un bel posto e vale la pena di lottare per esso ( E. Hemingway)